Calicivirus felino sistemico (Virulent systemic feline calicivirus, VS-FCV)

Disciplina: Malattie infettive
Specie: Gatto

Il Calicivirus felino (FCV) è comunemente conosciuto per il suo ruolo nel causare malattie respiratorie delle alte vie aeree con o senza ulcerazioni del cavo orale sia nei gattini che nei gatti adulti. La morbilità in questa patologia è generalmete elevata, ma quest'infezione è raramente fatale.

Molti dei gatti infettati possono sviluppare uno stato di cronicizzazione e diventare carrier del virus, continuando a trasmettere il virus in forma virulenta dalla cavità orale e tratto respiratorio. L'infezione si accompagna spesso a quella dell'Herpesvirus-1 (FHV-1), ma al contrario di quest'ultimo, sono stati identificati ad oggi oltre 40 ceppi di Calicivirus, i quali variano molto sia in virulenza che antigenicità.


Negli utimi anni (primi casi nel 1998), è stato isolato un ceppo differente di Calicivirus altamente virulento denominato Calicivirus felino sistemico (VS-FCV) (Wolf 2006; Foley 2006). Questo ceppo causa vasculiti generalizzate, coinvolgimento multi-organico e morte in oltre il 60% dei soggetti colpiti. I segni clinici dei pazienti colpiti dal VS-FCV sono inizialmente i medesimi delle forme classiche conosciute e indotte dagli altri ceppi di Calicivirus, quali ulcere orali, febbre, dolore articolare. Come da definizione del termine “sistemico”, la patologia è però caratterizzata da una progressione in una patologia più grave, con comparsa di edema (specialmente localizzato a livello degli arti e del muso), alopecia, croste ed ulcerazioni della cute (in particolare intorno a narici, orecchie e cuscinetti plantari) ed ittero per coinvolgimento di fegato e pancreas. Le lesioni sistemiche possono comprendere polmonite bronco-interstiziale e necrosi di fegato (Fig. 1), milza e pancreas. In studi approfonditi l'antigene del calicivirus è stato riscontrato in cute, mucosa nasale, polmone, pancreas e cellule endoteliali della cute (Schorr-Evans 2003; Wolf 2006; Pesavento 2004; Bo 2007). I gatti che contraggono questa variante del virus sono solitamente adulti, regolarmente vaccinati e non hanno mai avuto manifestazioni tipiche di calicivirosi. La malattia è più grave in soggetti adulti, regolarmente vaccinati.

Il Calicivirus virulento sistemico ad oggi si è presentato quasi esclusivamente nelle popolazioni di gruppi conviventi di gatti; alcuni casi singoli sono segnalati ma sempre in presenza di un soggiorno in ambienti numerosi, quali cliniche veterinarie od allevamenti. Il periodo di incubazione in caso di FCV sistemico è di 1–5 giorni in ambiente ospedaliero, ma in ambiente domestico può essere anche di 12 giorni. In ogni caso documentato la malattia è apparsa spontaneamente nella popolazione interessata, facilmente per la mutazione in senso virulento di Calicivirus già circolanti all'interno della popolazione stessa. Questa ipotesi è supportata dall'analisi genomica dei ceppi virulenti, per cui essi sono unici, in assenza di mutazioni comuni che possano spiegare il cambio di virulenza. I gatti di gattili e allevamenti sono le popolazioni più infettate; gravi fenomeni epizoonosici si sono verificati nei ricoveri di cliniche veterinarie per l'introduzione in questi ambienti di gatti provenienti da gattili ammalati. Poiché questa variante è così patogena, la malattia tende ad autolimitarsi nell'arco di alcune settimane e la diffusione ambientale risulta pertanto limitata. Tuttavia, almeno in due casi segnalati, per la nostra conoscenza, il personale veterinario che aveva in cura un gatto infetto ha trasmesso la malattia ai propri gatti domestici.

Il sospetto clinico dell’infezione da VS-FCV è associato a: 

  • un’anamnesi di recente esposizione a possibili agenti infettivi (stazionamento in allevamenti o gattili, ricovero in clinica, ecc.);
  • presenza di segni clinici sistemici generali di infezione da Calicivirus (infezione delle alte vie respiratorie , ulcerazioni orali, zoppia) che precedono i segni distintivi della VS-FCV;
  • esclusione di altre cause di vasculite

Caratteristicamente si è osservato che soggetti che riescono a superare l’infezione ed a guarire clinicamente sviluppano rapidamente delle gravi forme di gengivo-stomatite iperplastico-ulcerativa (Figg. 2 e 3) che permangono nel tempo. In questo caso specifico la responsabilità del Calicivirus sembrerebbe certa, ma anche in questi soggetti è presumibile che vi siano alla base delle alterazioni del sistema immunitario.   


Figura 2

Figura 3


Bibliografia

1. Foley J, Hurley K, Pesavento PA, Poland A, Pedersen NC. Virulent systemic feline calicivirus infection: local cytokine modulation and contribution of viral mutants. J Feline Med Surg 2006 Feb;8(1):55-61.
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