Comportamento eliminatorio del gatto: la marcatura urinaria

  • Disciplina: Comportamento
  • Specie: Gatto

Il comportamento di marcatura urinaria consiste nell’emissione di una ridotta/discreta quantità di urina su di un supporto verticale (Fig.1). Secondo alcuni Autori il getto di urina può essere leggermente obliquo verso il basso (soprattutto nella femmina) e il volume di urina emesso anche notevole (P. Pageat). Il gatto esplora la zona grazie al comportamento di flehmen, rimane in stazione quadrupedale e spruzza l’urina muovendo in modo alterno i piedi (“petrissage”). L’animale socchiude gli occhi (J. C. Neilson) e tiene la coda in posizione verticale. Spesso, prima di allontanarsi, esegue nuovamente il flehmen.
La sequenza descritta, ad esempio in seguito alle punizioni inferte dal proprietario, può strumentalizzarsi: il gatto emette rapidamente urina e si allontana. Di regola non è presente una preferenza di substrato: il target è variabile da individuo a individuo, anche se alcuni oggetti sono maggiormente marcati. Alcuni soggetti possono realizzare marcature urinarie accucciandosi e deponendo piccole pozze di urina (su di una superficie orizzontale) in luoghi ritenuti ad elevata “rilevanza sociale” (J. C. Neilson, C. Béata).

La raccolta anamnestica dovrebbe comprendere informazioni in relazione:

  • Alla frequenza e alla modalità di esecuzione del comportamento di marcatura (per esempio il numero di episodi nella settimana, il comportamento è presente solo quando il proprietario si assenta per qualche giorno);
  • Al luogo interessato (per esempio l’urina è deposta solo in prossimità di una finestra);
  • Al/ai substrati scelto/i;
  • Alla postura realizzata dal gatto (per esempio accucciata o quadrupedale);
  • Alla quantità di urina emessa;
  • Alla sequenza del comportamento;
  • Al tempo dedicato allo svolgimento della sequenza;
  • Alle caratteristiche della lettiera utilizzata (per esempio il tipo di lettiera utilizzata, le eventuali modifiche del tipo di lettiera nel corso del tempo, il modello e la posizione della/ e casetta/ e);
  • Alla pulizia della lettiera e della cassetta;
  • Alle punizioni e alla risposta del gatto alle punizioni stesse;
  • All’anamnesi ambientale (per esempio la possibilità di accesso all’ambiente esterno, la visione di altri gatti dalle finestre o dal balcone, un trasloco, l’acquisto di nuovi mobili);
  • All’anamnesi sociale (per esempio la presenza di un comportamento di aggressione – anche solo minaccia - tra i gatti conviventi e tra i gatti e i componenti della famiglia, l’arrivo di un nuovo gatto nel quartiere o la nascita di un bambino in famiglia);
  • Al comportamento alimentare (per esempio il tipo di alimentazione per pianificare eventuali cambiamenti dietetici);
  • Al comportamento dipsico (è opportuno misurare la quantità di acqua assunta/ 24 ore dal gatto);
  • Al comportamento di marcatura (la deposizione di feromoni di identificazione di tipo F3 e F4, la marcatura con graffiature, la presenza di marcature urinarie);
  • L’anamnesi medica (i risultati di esami di laboratorio e delle visite cliniche condotte in precedenza).

Tutti i pazienti che mostrano deposizione di urina in luogo inappropriato devono essere sottoposti a un esame fisico completo. ll work-up diagnostico dovrebbe includere:

  • Esame chimico fisico delle urine (prelevate tramite cistocentesi);
  • Urinocoltura;
  • Emocromo e pannello biochimico (+ funzionalità della tiroide nei gatti anziani);
  • Diagnostica per immagini (radiografie, ecografia).

MARCATURA URINARIA
Il comportamento di marcatura urinaria consiste nell’emissione di una discreta quantità di urina su un supporto verticale. La percezione dei feromoni nei Carnivori avviene grazie al comportamento del Flehmen o Lip-curl che consiste nel sollevamento del labbro superiore con la bocca semiaperta in fase inspiratoria completato nel gatto da movimenti della lingua. Questo comportamento provoca una trazione verso l’alto del labbro superiore cui fa seguito l’apertura di un opercolo cartilagineo che copre parzialmente il meato incisivo. Di conseguenza il lume di quest’ultimo si apre e nello stesso tempo si assiste a un collasso del corpo vascolare erettile dell’Organo Vomeronasale che permette l’accesso delle molecole alla mucosa olfattiva che tappezza le pareti dell’OVN stesso.

I feromoni, sostanze non idrosolubili, si legano a proteine (Phromones Binding Proteins) disciolte nel muco prodotto dalle ghiandole annesse all’Organo Vomeronasale (esistono proteine specifiche per la maggior parte dei feromoni conosciuti). Grazie a questo legame le molecole feromonali possono raggiungere i recettori olfattivi che sono immersi in un ambiente idrofilo. Gli impulsi elettrici, generati dai recettori seguono il nervo vomeronasale, raggiungono al bulbo olfattivo accessorio e da qui il sistema limbico.Alcuni feromoni, invece, non scatenano il Flehmen, mentre altri sono percepiti contemporaneamente sia grazie al Flehmen sia attraverso la via nasale.

LA MARCATURA URINARIA E LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO
La deposizione di urina in luogo inappropriato è uno dei sintomi di disagio comportamentale più comune segnalato nei gatti (Hart, 1978; Olm and Houpt, 1988; Beaver, 1992; Borchelt and Voith, 1996). Per esempio, il 61% dei casi comportamentali riferiti all’Ontario Veterinary College nel 2005mostrava come sintomo la deposizione di urina in luogo inappropriato (Gary M. Landsberg, Andrea L. Wilson, 2005). Il 19-38% dei gatti che eliminano in modo inappropriato, realizza una marcatura (Olm and Houpt, 1988; Beaver, 1989). Spruzzare urina su di una superficie verticale è un comportamento normale nei gatti interi ma può anche svilupparsi in gatti sterilizzati. Secondo alcuni Autori ben il 10% dei maschi e il 5% delle femmine realizzano marcature urinarie in età adulta (Hart and Cooper, 1984) mentre, secondo altri, il 12% dei maschi castrati e il 4% delle femmine sterilizzate possono presentare il sintomo (Gary M. Landsberg, Andrea L. Wilson, 2005). Il comportamento di marcatura urinaria può essere differenziato in:

  • Marcatura urinaria di tipo sessuale: è realizzata da gatti maschi e femmine interi o sterilizzati in età tardiva (ad esempio dopo numerosi accoppiamenti). Gli spot sono deposti in luoghi (come porte e finestre) che danno accesso all’ambiente esterno. Durante la parade nuziale la marcatura urinaria è un comportamento fondamentale alla messa in atto dell’accoppiamento (J. Dehasse);

  • Marcatura urinaria come comunicazione territoriale: è un messaggio emesso da gatti maschi e femmine (interi o sterilizzati) rivolto agli individui che frequentano lo stesso territorio (gatti, altri animali, esseri umani) oppure al gatto stesso che lo ha emesso. Gli spot sono realizzati in luoghi strategici come il perimetro del territorio, le entrate e uscite, le zone dove sono collocate le risorse, l’incrocio tra un sentiero e un campo di attività, le zone maggiormente utilizzate dall’individuo al quale il messaggio è diretto;

  • Marcatura urinaria di tipo reattivo: è realizzata dai gatti maschi e femmine (interi o sterilizzati) quando sottoposti a uno stress di tipo ambientale e/ o sociale. Secondo Gary M. Landsberg e Andrea L. Wilson il comportamento potrebbe anche essere indotto dalla percezione di odori o di suoni. La presenza di malattie del comportamento (associate a stati patologici) ne induce la deposizione. Le marcature sono deposte in luoghi strategici come il perimetro del territorio, le entrate e uscite, le zone dove sono collocate le risorse, l’incrocio tra un sentiero e un campo di attività, le zone maggiormente utilizzate dall’individuo al quale il messaggio è diretto.

Numerose patologie del comportamentale e/o organiche possono essere alla base del sintomo in esame.

Le marcature urinarie di tipo reattivo sembrano essere sintomo di un’alta eccitazione emozionale (arousal) spesso associata alla presenza di altri gatti nella stessa casa e/ o nell’ambiente esterno o ad altre sollecitazioni che inducono stress (cambiamenti come l’arrivo di un nuovo compagno di stanza, di un bambino, modificazione delle abitudini lavorative del proprietario e così via) (Landsberg et al. 1997). Obiettivi di frequente irrorazione sono elettrodomestici da cucina (secondo C. Béata poiché emettono odori inquietanti per il gatto), casse audio, nuovi oggetti nella casa, oggetti bene in vista (come piante e mobili, librerie collocate particolarmente vicino a porte o finestre), le zone di confine in uscita (come porte, pareti o finestre) (Gary M. Landsberg, Andrea L. Wilson, 2005). Alcuni gatti marcano solo poche sedi, mentre altri numerose (D.F. Frank, H.N Erb, K.A. Houpt).I gatti che realizzano marcature urinarie, generalmente utilizzano la cassetta per urinare e defecare. Alcuni individui emettono marcature urinarie anche all’interno della cassetta (Gary M. Landsber, Andrea L. Wilson, 2005). Secondo P. Pageat quando nell’abitazione sono presenti più di quattro gatti in 100 mq, è possibile riconoscere una condizione di sovraffollamento. Anche quando gli animali hanno libero accesso all’ambiente esterno, ma i campi di alimentazione e di isolamento sono all’interno dell’abitazione, permane la stessa situazione. A causa della sovrapposizione dei campi territoriali e dell’instaurarsi di una “gerarchia dispotica” nasce uno stato ansioso alla base della modificazione della deposizione delle marcature facciali. Ciò provoca la comparsa di marcature urinarie nei pressi delle zone dove sono concentrate le risorse. In condizione di sovrappopolazione il comportamento di marcatura urinaria è difficilmente eliminabile. Inoltre la deposizione degli spot attuata da un gatto appartenente al gruppo sociale può generare l’emissione di marcature urinarie da parte dei conspecifici. È opportuno evidenziare che la presenza di gatti all’esterno dell’abitazione può indurre una instabilità territoriale (ed emozionale) nel/ ei gatti residenti (Fig. 2). La situazione appare particolarmente evidente quando un gatto sconosciuto minaccia il gatto della famiglia attraverso una finestra chiusa oppure riesce a invaderne l’abitazione.

La presenza di malattie del comportamento in grado di sviluppare a uno stato patologico (stato fobico, ansioso, depressivo) può essere alla base dell’emissione di marcature urinarie. Le principali patologie del comportamento coinvolte sono l’Ansia da coabitazione e la Modificazione del territorio. Gli individui affetti dalla Sindrome Ipersensibilità - Iperattività possono realizzare marcature urinarie spesso con sequenza destrutturata in luogo non strategico (il comportamento non porta alcun messaggio poiché la conoscenza della comunicazione felina da parte di questi individui è assente o parziale). In corso di invecchiamento patologico il gatto anziano può deporre marcature urinarie a sequenza destrutturata in luogo non strategico a causa del deficit cognitivo che lo affligge (Fig. 3).
Secondo P. Pageat anche le patologie organiche possono svolgere un ruolo riguardo alla comparsa/mantenimento del sintomo marcatura urinaria. In una ricerca condotta da D. Frank, il 20% dei gatti che presentavano il sintomo marcatura urinaria erano affetti da patologie a carico dell’apparato urogenitale. Alcune patologie organiche sono in grado di provocare la nascita nell’individuo di uno stato patologico alla base della comparsa delle marcature (accompagnate da minzioni emozionali). Secondo alcuni Autori è possibile individuare un comportamento di minzione inappropriata caratterizzato da svuotamento della vescica in postura quadrupedale in gatti normocomportamentali o colpiti da patologie delle basse vie urinarie (G. Landsberg). In questo caso non si tratta di una marcatura ma di una eliminazione.
Anche il medico veterinario potrebbe scatenare questa patologia ad esempio dimettendo un gatto dopo un periodo di ospedalizzazione, senza realizzare un’accurata valutazione comportamentale del gruppo di animali conviventi. I gatti residenti possono mettere in atto un comportamento di aggressione nei confronti dell’individuo che era assente creando una patologia chiamata Ansia da coabitazione (Fig. 4)

TRATTAMENTO DEL SINTOMO MARCATURA URINARIA
Il trattamento consiste nella sterilizzazione chirurgica dei soggetti interi, nella gestione dell’ambiente, nell’utilizzo della farmacoterapia (per trattare lo stato patologico che affligge il paziente) e nella modificazione comportamentale.

Bibliografia


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