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Leucopenia nel cane e nel gatto

  • Disciplina: Ematologia, Immunologia, Diagnostica di laboratorio
  • Specie: Cane e Gatto

Con il termine leucopenia si indicano le diminuzioni di numero dei leucociti rispetto ai valori normali. In linea generale, si può verificare leucopenia quando a diminuire nel sangue sono i neutrofili e/o i linfociti, le due popolazioni leucocitarie più abbondanti. Più spesso però, la diminuzione del numero di queste popolazioni leucocitarie porta i valori relativi alla singola popolazione al di sotto dei rispettivi limiti di riferimento, ma non riesce a determinare leucopenia assoluta (cioè diminuzione del numero dei leucociti totali). Ancora meno probabile è osservare leucopenia nel caso che a diminuire, rispetto ai rispettivi intervalli di riferimento, siano le altre popolazioni (monociti, eosinofili, basofili), già molto meno numerose delle precedenti.

In generale possono essere rilevati, per ogni popolazione leucocitaria, cali numerici tali da scendere sotto l’intervallo di riferimento della singola popolazione (leucopenie assolute), sia diminuzioni  meno evidenti, per cui il numero di cellule resta all’interno dell’intervallo di riferimento ma la percentuale sul totale dei leucociti diminuisce (leucopenie relative). Queste ultime sono associate spesso ad aumenti percentuali delle altre popolazioni leucocitarie, il cui numero assoluto però non varia. In presenza di leucocitosi o leucopenia relativa, quindi, si deve analizzare il leucogramma per identificare quale popolazione leucocitaria ha effettivamente subito variazioni numeriche.

Dato che nel sangue sono presenti diverse classi di leucociti il significato delle diminuzioni di numero dei leucociti dipende dalla classe coinvolta e dalla sua funzione. La diminuzione numerica di neutrofili, eosinofili, basofili, linfociti e monociti viene definito rispettivamente neutropenia, eosinopenia, basopenia, linfopenia e monopenia.

NEUTROPENIA
Con il termine neutropenia si indica una diminuzione di numero dei granulociti neutrofili. La neutropenia può essere assoluta (diminuisce il numero assoluto di neutrofili rispetto all’intervallo di riferimento) o relativa (diminuisce il valore percentuale pur restando il numero assoluto nella norma). Queste ultime dipendono solitamente da aumenti percentuali di altre classi leucocitarie, linfociti in particolare, ed il significato patologico va ricercato nelle cause che inducono aumento di altre classi leucocitarie più che in una patologia in grado di ridurre il numero di neutrofili.

La causa più comune di neutropenia è l’eccessivo richiamo di neutrofili nelle sedi infiammatorie, dove i neutrofili stessi vengono distrutti. Se il consumo periferico è minimo, si può anche non apprezzare neutropenia, perché l’organismo risponde mobilizzando i pool di riserva marginale e midollare per cui il numero di neutrofili maturi può rimanere invariato anche se si può osservare una riduzione di elementi maturi nei citologici di midollo. Se però e il richiamo di neutrofili nei tessuti è rapido, l’organismo può riesce rispondere adeguatamente e compare neutropenia da consumo in cui in circolo si riscontrano pochi neutrofili maturi.

Se il richiamo e la distruzione di neutrofili nei tessuti è particolarmente intenso e tumultuoso, come accada di solito in infezioni batteriche gravi o in presenza di estese aree di necrosi, vengono rapidamente consumati i pool di cellule mature disponibili (circolante, marginale, midollare) compare neutropenia da consumo con left shift (Fig. 1), nella quale in circolo si riscontrano pochi neutrofili e prevalentemente immaturi, dovuti ad immissione in circolo di cellule giovani da parte del midollo. Neutropenia senza left shift si può osservare nelle neutropenie immuno-mediate in cui vengono prodotti anticorpi anti-neutrofili. Alcune di queste forme sono autoimmuni e si presentano spesso associate ad altre alterazioni ematologiche autoimmuni (anemia immunomediata, trombocitopenia immuno-mediata) o a patologie autoimmuni sistemiche (es: lupus eritematoso sistemico).

Nelle fasi iniziali di infezioni virali, si possono verificare neutropenie di lieve entità dovute sia a consumo periferico (vedi sopra) sia a mancata produzione da parte del midollo (vedi oltre). In caso di diminuita produzione midollare di neutrofilisi possono osservare neutropenie solitamente gravi. Le cause che portano a diminuita produzione sono spesso tossiche o infettive (soprattutto per infezione dello stroma da parte di virus come FIV, FeLV, parvovirus) ma possono essere anche dovute a sostituzione neoplastica in caso di leucemie, o a necrosi midollare associata a sepsi o trombosi. Solitamente in queste forme diminuisce l’attività dei precursori midollari per cui oltre a neutropenia si osserva pancitopenia (leucopenia, anemia, trombocitopenia), come nel caso della cosiddetta anemia aplastica. Alcuni farmaci però agiscono primariamente sui precursori dei neutrofili (per es., farmaci anti-neoplastici. griseofulvina, antivirali, ormoni sintetici estrogenici). In tal caso la neutropenia si presenta solitamente non associata ad altre citopenie ematologiche. Infine una forma particolare di neutropenia è la neutropenia ciclica del Grey collie, caratterizzata da ricorrenti crisi neutropeniche.

LINFOPENIA
Con il termine linfopenia si indica una diminuzione di numero dei linfociti. Sia la linfopenia assoluta (diminuzione del numero assoluto di linfociti) che quella relativa (diminuzione del valore percentuale, solitamente a causa di contemporanea neutrofilia) sono particolarmente frequenti.

La causa più comune di linfopenia è lo stress tanto che la linfopenia è uno dei riscontri ematologici che caratterizzano il leucogramma da stress, insieme a neutrofilia, monocitosi ed eosinopenia. La patogenesi della linfopenia da stress include il sequestro di linfociti negli organi linfoidi, una maggiore fragilità cellulare ed una diminuita blastogenesi linfocitaria.

Altra causa frequente di linfopenia sono le infezioni virali, soprattutto quelle da virus linfotropi (es: FIV, FeLV), dovute sia ad infezione diretta dei linfociti, soprattutto CD4, da parte del virus sia ad infezione dello stroma che diminuisce l’attività emopoietica in generale.

Altre linfopenie da consumo includono forme infiammatorie con richiamo di linfociti in sede di flogosi (anche se in caso di infiammazione è più facile riscontrare linfocitosi da stimolazione immunitaria) o a perdita linfatica (es: rottura del dotto toracico) associate a versamenti chilosi.

Si può infine osservare linfopenia da diminuita produzione a causa di fenomeni tossici (es: farmaci anti-neoplastici) o di malnutrizione, immunodeficienza aspecifica o specifica (es: sindrome da immunodeficienza combinata o SCID) o di tumori come il linfoma, in cui ad eccezione degli stadi più avanzati, che coinvolgono il midollo (Stadio V) la proliferazione neoplastica può essere confinata agli organi linfoidi e non essere associata ad immissione in circolo di elementi neoplastici.

EOSINOPENIA
Con il termine eosinopenia si indica una diminuzione di numero dei granulociti eosinofili. L’eosinopenia è spesso relativa (diminuisce il valore percentuale a causa di aumenti numerici di altre classi leucocitarie) mentre più raramente si assiste ad eosinopenia assoluta (diminuisce il numero assoluto di eosinofili). Mentre l’eosinopenia relativa non ha particolare significato clinico se non quello associato agli aumenti di numero delle altre classi leucocitarie, l’eosinopenia relativa può essere frequentemente associata a stress, dove si presenta insieme a linfopenia, neutrofilia e, nel cane, monocitosi.

MONOPENIA
Con il termine monopenia si indica una diminuzione di numero dei monociti. La monopenia può essere assoluta (diminuisce il numero assoluto) o relativa (diminuisce il valore percentuale). Quest’ultima è la più frequente e si verifica in caso neutrofilia, eosinofilia o linfocitosi. Il significato patologico della monopenia relativa va ricercato nelle cause di aumenti delle altre popolazioni leucocitarie, mentre la monopenia assoluta non ha particolare rilevanza clinica.

BASOPENIA
I basofili in circolo sono rarissimi per cui una loro diminuzione, seppur teoricamente inclusa tra le leucopenie,  non viene solitamente rilevata.

Bibliografia


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