Tumori intraoculari del gatto

  • Specie: Gatto

La specie felina, come quella canina, viene colpita da forme neoplastiche intraoculari in modo relativamente frequente. Esse possono presentarsi in forma primaria oppure metastatica ed avere localizzazione monolaterale o bilaterale. Clinicamente possono manifestarsi come neoformazioni organizzate, con manifestazioni di uveite aspecifica o con la combinazione di entrambe. Spesso possono comparire anche i sintomi clinici delle complicanze dell’uveite quali emorragie, distacchi di retina e glaucomi. Nel caso delle forme metastatiche  possono coesistere anche i segni sistemici della malattia primaria.

NEOPLASIE INTRAOCULARI PRIMARIE

  • Melanoma
    • Diffuso irideo
    •  Uveale anteriore atipico
    •  Melanocitoma limbare
  • Sarcoma oculare post-traumatico
  • Neoplasie dei corpi ciliari
    • Adenomi/Adenocarcinomi
    • Tumore irideo a cellule fusiformi

Melanoma diffuso irideo
Il melanoma diffuso irideo rappresenta la forma neoplastica primaria più comune nella specie felina. Esso si manifesta quasi esclusivamente in forma monolaterale con comparsa di una lesione pigmentata che può presentarsi inizialmente isolata o più frequentemente con piccole aree multiple sulla superficie iridea (Fig. 1). Con il trascorrere del tempo queste lesioni tendono a aumentare di intensità di colorazione e di dimensioni avendo spesso la tendenza a confluire tra loro (Fig. 2). La neoplasia origina dalla porzione anteriore superficiale dell'iride per poi infiltrarsi più in profondità a determinare una disarchitettura stromale, causando alterazione della forma pupillare (discoria) ed un aumento di spessore della struttura iridea stessa. La lesione infine tende ad estendersi a livello dell’angolo di filtrazione iridocorneale  con insorgenza frequente di glaucoma secondario (Fig. 3). Le cellule pigmentate caratteristiche di queste lesioni sono dotate di scarsa capacità coesiva e tendono quindi nel tempo a esfoliare nell'umor acqueo in camera anteriore e secondariamente infiltrarsi a livello delle vie di drenaggio interessando il plesso venoso sclerale, con conseguente possibile diffusione a livello degli organi interni (milza e polmoni). La metastatizzazione può avvenire anche alcuni anni dopo il riconoscimento della patologia (e l'eventuale enucleazione )e la sua frequenza non è attualmente conosciuta, anche se secondo alcuni autori si avvicina attorno al 50-63 %. L'età media dell'insorgenza è intorno agli 11 anni (4-20 anni). Non esiste alcuna predisposizione di sesso, razza ed età. E’ stato descritto anche un caso di melanoma irideo diffuso amelanotico.

La scelta terapeutica di elezione è l’enucleazione, tale scelta risulta però molto spesso complessa, soprattutto nelle forme iniziali, a causa delle difficoltà diagnostiche che fanno porre al clinico il problema del se e quando intervenire. La presenza di aumento marcato della colorazione iridea con confluenza delle aree pigmentate, l’ispessimento dello stroma irideo con la comparsa di aspetto pulverulento sulla  superficie, la discoria e l’ectropion iridis,l’uveite non reattiva ai trattamenti, il glaucoma, il coinvolgimento del corpo ciliare, l’estensione alla sclera possono giustificare la scelta dell'intervento chirurgico radicale.

Melanoma uveale anteriore atipico
Si tratta di una forma rara con caratteristiche altamente metastatizzanti che tende a coinvolgere secondariamente l'uvea anteriore e l'iride derivando probabilmente dal segmento posteriore (coroide) con infiltrazione anche dello spazio subretinico. Dal punto di vista clinico i sintomi iniziali sono caratterizzati dalle complicanze della crescita neoplastica a livello intraoculare quali glaucoma e buftalmo secondario. In taluni casi può evidenziarsi aumentata pigmentazione dell’iride con suo ispessimento ma più frequentemente si osserva la presenza di una neoformazione intraoculare marcatamente pigmentata ad interessamento multifocale e tendenza ad infiltrarsi ed estendersi oltre la sclera. La terapia d'elezione è rappresentata dall’enucleazione.

Melanocitoma limbare
Si tratta di una forma neoplastica dall'incidenza estremamente bassa (circa il 3% dei tumori melanocitici secondo alcuni autori) caratterizzata dalla presenza di una lesione pigmentata a margini irregolari a volte sopraelevata che può estendersi parzialmente anche a livello corneale dove può determinare insorgenza di una cheratopatia lipidica secondaria. La neoformazione è localizzata tipicamente nel quadrante dorsolaterale sclerale (Fig. 4). La diagnosi può essere emessa su base clinica attraverso l'uso del biomicroscopio. Da un punto di vista strumentale sono importanti l'esame gonioscopico e l'esame ecografico, anche ai fini della diagnostica differenziale con il melanoma congiuntivale o l’estensione extrasclerale del melanoma uveale e del melanoma atipico uveale. Il comportamento biologico è sostanzialmente benigno con rara tendenza alla metastatizzazione. La terapia prevede l’escissione chirurgica che può essere seguita da trattamento locale con crioterapia e fotocoagulazione con laser. In taluni casi, ai fini di riparare il difetto corneo sclerale, all’intervento chirurgico di resezione si associa innesto di cartilagine della terza palpebra o innesto di materiale biosintetico.

Sarcoma oculare post-traumatico
Rappresenta in termini di frequenza la seconda neoplasia oculare primaria nel gatto dopo il melanoma diffuso irideo. Si tratta di una forma a comportamento estremamente maligno con tendenza all’estensione per continuità o contiguità a livello dei tessuti orbitali oppure attraverso il nervo ottico. Denominatore comune dei casi clinici di sarcoma oculare è la presenza nella raccolta anamnestica di trauma oculare pregresso o di infiammazione protratta nel tempo. Il periodo di latenza tra l'episodio scatenante e la manifestazione clinica evidente della neoplasia in alcune casi può essere anche estremamente protratto nel tempo (fino a 12 anni con una media intorno ai 5 anni). L'età di insorgenza varia dai 7 ai 16 anni. Clinicamente si osserva la presenza di tessuto neoplastico (neoformazioni bianco rosacee) che può interessare tutte le componenti del globo, può infiltrare la sclera ed estendersi oltre ad essa con coinvolgimento del tessuto nervoso periferico e del nervo ottico oltre, come già citato, dei tessuti orbitali. Molto spesso la concomitante presenza di edema corneale, infiammazione ed emorragie intraoculari impedisce una corretta osservazione delle lesioni. In alcuni casi il segno clinico di presentazione può essere anche quello di una uveite aspecifica cronica o la presenza di glaucoma. Le metastasi possono avvenire anche per via ematica o meno frequentemente dai tessuti orbitali interessati per via linfatica ai linfonodi regionali tributari. Istologicamente può evidenziarsi una variante a cellule fusiformi che rappresenta circa il 70% di queste neoplasie, una variante a cellule rotonde (24%) che si ritiene essere una forma di linfoma ed infine una variante di condrosarcoma/osteosarcoma (6%).

A lungo si è dibattuto sul possibile tessuto di derivazione che ad oggi risulta essere con ogni probabilità l'epitelio della lente. Le tesi che avvalorano tale ipotesi sono sostenute dal fatto che nei reperti istopatologici studiati si riscontra molto frequentemente la lacerazione della capsula del cristallino, inoltre nelle forme diagnosticate precocemente si osserva spesso la presenza di cellule neoplastiche attorno al cristallino, ed infine vi è la presenza di una membrana basale simile a quella della capsula della lente attorno alle cellule neoplastiche in alcune aree di queste neoplasie.

L’enucleazione con exenteratio dell'orbita deve essere effettuata il più precocemente possibile data l'alta aggressività della neoplasia. L’eziopatogenesi della lesione obbliga all’attenta, frequente e ripetuta valutazione di occhi non vedenti che presentino uveiti croniche, tisi bulbare, esiti di lesioni post-traumatiche, glaucomi post-traumatici.

Neoplasie dei corpi ciliari: adenomi e adenocarcinomi
I tumori dei corpi ciliari seguono in ordine di frequenza il melanoma diffuso irideo, il linfoma e il sarcoma post-traumatico. Si tratta di forme neoplastiche poco comuni in questa specie che possono essere localizzate a livello dei corpi ciliari o a livello dell'iride con tendenza durante il loro accrescimento a lussare o sublussare il cristallino. L'età media di insorgenza è intorno ai 9 anni e non esiste una predisposizione di sesso e di razza. Esse possono manifestarsi clinicamente come masse non pigmentate infiltranti i corpi ciliari, la camera posteriore ed anteriore. Anche se spesso sono precocemente più evidenti le complicanze di tali forme quali uveiti anteriori, emorragie intraoculari e glaucoma. La terapia suggerita è l’enucleazione.

NEOPLASIE INTRAOCULARI METASTATICHE

  • Linfosarcoma
  • Adenocarcinoma
  • Emangiosarcoma
  • Plasmocitoma extramidollare
  • Carcinoma a cellule squamose
  • Carcinoma polmonare angioinvasivo
  • Fibrosarcoma

Linfosarcoma
Il linfosarcoma è la forma secondaria più frequente presente nel gatto ed in assoluto la seconda forma intraoculare più comune tra le neoplasie feline. La localizzazione può essere mono- o bilaterale e interessa  più frequentemente l'uvea anteriore dove si manifesta sotto forma di infiltrazione nodulare oppure in forma diffusa. Spesso può comparire esclusivamente il fenomeno infiammatorio, causato dalla manifestazione intraoculare, che può mascherare la forma nodulare e infiltrativa (Fig. 5). La localizzazione all’uvea  posteriore è meno frequente e si manifesta sotto forma di distacchi retinici, corioretiniti, emorragie a livello retinico e/o vitreale. Altre strutture che possono essere interessate sono la cornea a livello limbare, gli annessi, il tessuto nervoso periferico ed il nervo ottico. L'età media di insorgenza varia intorno agli 8/9 anni. Non esiste predisposizione di sesso ed età. Non è stata dimostrata una relazione fra il linfoma e la positività a FeLV e FIV, anche se il gatto con linfoma e positività al retrovirus ha molto frequentemente malattie associate allo stato linfomatoso con sopravvivenza inferiore rispetto al soggetto non affetto. Il linfoma oculare viene considerato una forma multicentrica del linfoma e spesso la forma oculare precede i segni clinici della malattia sistemica. La diagnosi, oltre che sull'aspetto clinico, può basarsi sulla manualità invasiva della biopsia intraoculare, sulla citologia dell'acqueo ed infine sull'esame istopatologico.

La terapia sistemica prevede l’utilizzo di protocolli chemioterapici adeguati mentre la terapia topica viene effettuata con la somministrazione di corticosteroidi associati ad antibiotico, atropina all'1% allo scopo di evitare sinechie e fenomeni adererenziali e farmaci ipotensivizzanti  nel caso di comparsa di glaucoma secondario.

Altre neoplasie metastatiche
Le altre forme neoplastiche metastatiche descritte nella specie felina  sono l'adenocarcinoma di provenienza dalla ghiandola mammaria o dall'utero, l’emangiosarcoma, il plasmocitoma extramidollare, il carcinoma a cellule squamose, il carcinoma polmonare angioinvasivo ed il fibrosarcoma. Anche in questi casi dal punto di vista clinico la sintomatologia può manifestarsi mono- e bilateralmente con la presenza di una massa infiltrata oppure di una forma aspecifica di uveite più frequentemente localizzata al segmento posteriore, dove si manifesta con la presenza di emorragie retiniche distacchi e la caratteristica presenza di aree di decolorazione cuneiformi ed attenuazione della componente vascolare.

Bibliografia


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